Luogo: Perugia
Committente: Fondazione Onaosi
Collaboratori: Roberto Felici (FFD Associati), Daniele Barelli, Federica Barneschi
Cronologia: Concordo di Porgettazione 2015
Il progetto di concorso cerca di ricomporre e rimettersi in continuità con l’evoluzione organica del tessuto urbano della città di Perugia, anche se consapevoli che il versante ove operiamo mostra elementi deboli in tal senso; abbiamo cercato di superare questa criticità riscoprendo un rapporto visivo e spaziale sia con un nuovo “attacco” con la città, in particolare la zona dell’ingresso, sia attraverso un nuovo modo di porsi verso essa, facendone un elemento di dialogo costante rispetto ai nuovi spazi del progetto.
Per fare tutto questo occorre recuperare il paesaggio come referente espressivo del progetto.
La proposta progettuale ed il suo approccio di base nascono in sintonia con una vocazione spiccatamente ambientale del territorio interessato, anche se altamente urbanizzato, questo si pone in un area diremmo di osservazione privilegiata rispetto al centro cittadino ed al panorama circostante che in questo versante mostra ancora ampie porzioni verdi e naturali per il godimento degli abitanti.
Il nuovo collegio si pone quindi anzi tutto come modello di un nuovo insediamento urbano ove costruito e natura (resa artificiale dal lavoro dell’uomo) diventano un unico linguaggio per definire lo spazio abitativo, sia che si tratti della sfera privata,in questo caso di studenti che abiteranno questo luogo per alcuni anni, sia che si tratti di spazi pubblici di incontro ove anche altri soggetti potranno vivere ed “abitare” questa nuova condizione spaziale.
Questi concetti e valori sono stati da noi interpretati e sviluppati in una accezione ancora più ampia necessariamente legati all’architettura, che partendo dello spazio urbano di relazione, dalla città, definisca il nuovo collegio come un ambiente in grado di trasmettere quei valori di convivenza e di relazione tra le persone, propri della convivenza civile e civica della città, della Urbe, unitamente all’educazione scolastica e di vita in senso più ampio.
L’articolazione del complesso è stata sviluppata come uno spazio urbano vero e proprio dove spazi pubblici unitamente a contenitori di funzioni di gestione del collegio ma anche pubbliche si articolano e si rapportano con aree private, sia interne sia esterne, creando condizioni di vita e di socialità che a nostro avviso arricchiranno e nutriranno la crescita e lo sviluppo umano e civile dei futuri abitanti di questi luoghi.
I valori civici di socialità e convivenza delle persone sintetizzati nello spazio urbano che quindi diventa la matrice di sviluppo e di articolazione funzionale dell’intero sistema.
Piazze su più livelli, strade-percorsi, stanze aperte verso l’esterno, aree riservate ed aree aperte, sono gli elementi che compongono, filtrati attraverso una dimensione paesaggistica del sistema, l’intero progetto sia nella sua distribuzione interna, sia nella sua articolazione volumetrica sulla collina.
In ultimo la volontà di aprirsi alla città, in un abbraccio simbolico, ove le volumetrie suggeriscono “l’entrare”, “l’attraversare”,non respingere ma accogliere; sinteticamente questo concetto è espresso anche nel “concept” : le mani sintetizzano la mission del collegio, mani che simbolicamente aprendosi accolgono, che intrecciandosi sostengono e guidano, mani che diventano plasticamente percepibili sia nella conformazione planimetrica dell’insieme ma anche nella percezione dell’ingresso e del suo porsi verso la città e verso i nuovi ospiti, un luogo dell’accoglienza e del sostegno.