Committente: Comune di Arezzo
Luogo: Piazza Sant’Agostino Arezzo
Collaboratori: Lorenzo Bellacci, Massimiliano Baqué, Rodolfo Maria Pieri
Cronologia: Progetto di Concorso 2008 | 2° Classificato
La definizione dello spazio-piazza coincide con la chiusura del suo limite, ossia come spazio “sittiano”, aperto e definito da quinte urbane. Il progetto ha proceduto a ridefinire e delimitare la piazza verso sud-est, attraverso il recupero dell’edificio del Mercato del Pesce per essere destinato a centro polifunzionale di valenza pubblica. In allineamento planimetrico con Via Margaritone, abbiamo rialzato la terrazza esistente per creare un basamento adeguato all’edificio, costituendo di fatto un fronte nuovo sulla piazza, teso a completare il sistema costituito con l’edificio stesso. Il nuovo fronte che si viene a creare sulla piazza, costituito da una siepe di bosso, si costituisce come un volume, che insieme agli altri su via Garibaldi, delimitano la pavimentazione centrale della piazza. Questa divisione della piazza crea una successione di spazi diversi legati a funzioni differenti: piazza come sbocco naturale del Corso Italia, piccole terrazze che diventano affacci privilegiati, terrazza del “mercato del Pesce”, terrazza-fontana davanti alla chiesa, terrazze su via Garibaldi lungo il tracciato delle mura duecentesche. Elemento di grande forza strutturale è proprio la direttrice costituita delle mura duecentesche, soglia, limite della città medioevale verso l’esterno. Come in altri punti della città, nel luogo delle suddette mura, sono nati meravigliosi giardini pensili dei palazzi che si affacciano sulle strade interne. Il tema del giardino pensile, del terrazzamento, lo troviamo nel sistema posto su via Garibaldi, dove al posto dell’attuale balconata, rimossa, sono stati inseriti alcuni elementi di verde, che come tagliati dai percorsi di attraversamento, delimitano lo spazio sopraelevato, portando all’interno della piazza un importante elemento di verde. Davanti alla Chiesa di Sant’Agostino, abbiamo mantenuto l’ingombro attuale del gradone, inserendo nuovi alberi e sedute in pietra. Questo ambiente antistante la chiesa, una volta che la piazza sarà chiusa al traffico potrà essere una vera e propria estensione del sagrato ed un affaccio verso la parte bassa della piazza, in cui le nuove alberature incorniceranno la chiesa ed il suo campanile. Alla base del gradone, abbiamo inserito una nuova fontana, una “lama” di acqua che proveniente del piano superiore, si getta nella vasca sottostante creando giochi d’acqua, soprattutto nelle ore notturne particolarmente suggestivi. La superficie della piazza è intesa come un unico piano, continuo, sul quale puntualmente abbiamo inciso o fatto emergere elementi che sono già del luogo. Un unico materiale, la pietra serena tipo “colombino”, l’unica a nostro avviso utilizzabile in questa piazza, semplicemente differenziata nella sua intensità da tessiture e trame diverse, secondo gli ambiti definiti dal nuovo disegno della piazza. Intorno a questo piano continuo gravitano piani a livelli diversi, a volte trattati come siepi scultoree, a volte impreziosite dalla presenza dell’acqua e dall’acciaio ossidato.